La cornice che ospita le immagini è quella di Cervia, conosciuta in tutto il mondo per il suo sale dolce, per il mare, la pineta, le zone umide, i caratteristici capanni da pesca: qui si coltiva la sapiente fusione tra tradizione e innovazione.
Cervia costituisce l’origine del nostro percorso nel paesaggio italiano. Mare, pianura, valle: le linee tracciate da questi luoghi sono orizzontali. Eppure Vincenzo Pioggia con l’uso sapiente del grandangolo esplora nuove dimensioni, proponendo l’inattesa verticalità delle sue montagne. Montagne di sale, l’oro bianco che rende Cervia celebre nel mondo, merce pregiatissima dalla lunga storia. Citando lo stesso Pioggia, le “saline che da sempre hanno modellato le coste dell’alto Adriatico” si offrono allo sguardo in un’insolita prospettiva.
Luigi Tazzari propone immagini estemporanee del territorio vallivo, in cui ricorrono acqua, terra e cielo, ora come soggetto stesso dell’immagine, ora quale cornice a pontili, capanni, fauna. La placida tranquillità delle forme, sempre uguali a sé stesse, ora come decenni orsono, rende le scene estranee alla collocazione temporale, in equilibrio tra presente e passato.
Con Fabrizio Zani usciamo dallo stereotipo del paesaggio sereno e rassicurante, siamo trascinati di fronte a quelle che lo stesso fotografo definisce in senso letterale “Nature Morte”: le linee sono disegnate dai resti scheletriti della Pineta di Dante dopo che il disastroso incendio di cinque anni fa ne distrusse oltre la metà, la vita svanita in un soffio di fuoco. Certo vincerà nuovamente la natura, con il tempo giovani pini prenderanno il sopravvento sui tronchi anneriti, ma le ferite svelate dall’obbiettivo di Zani, l’impatto di questa testimonianza fotografica, la drammaticità della morte sottolineata efficacemente dalla scelta di una luce cupa, resteranno come monito a testimonianza dell’importanza della salvaguardia.
Poi ci sono io, Mirco Villa, nella doppia veste di curatore della mostra e di fotografo espositore. In quest’ultimo ruolo ho voluto suggerire un diverso punto di vista su luoghi quotidianamente frequentati come le nostre campagne, le colline. Prendendo le distanze, librandosi sull’orizzonte, ecco rivelarsi disegni nascosti, ombre, colori e geometrie.
In qualità di curatore mi è piaciuto accostare stili fotografici assolutamente personali, e differenti approcci alla rappresentazione del paesaggio. Secondo la propria sensibilità, ciascun visitatore entrerà in sintonia maggiormente con uno o con l’altro autore, ma spero che l’intera galleria di immagini costituisca uno stimolo a ripensare il nostro modo di osservare ciò che ci circonda.
Questa pubblicazione raccoglie alcune tra le immagini presentate in mostra, e un breve testo di introduzione con il quale ciascuno degli espositori presenta sé stesso, le proprie immagini e il proprio lavoro.
Mirco Villa
FRANCO FONTANA
VINCENZO PIOGGIA
LUIGI TAZZARI
MIRCO VILLA
FABRIZIO ZANI