Nella fucina d'arte di Giovanni Martini

 

 

 

Entrare nella bottega storica di Giovanni Martini è come fare un tuffo nel passato, nel presente e nel futuro. Ancor prima di varcare la soglia, nel giardino si è sovrastati da sculture imponenti, tra cui un bocciolo di un quintale e mezzo.
Conosco il Maestro da oltre un decennio, durante il quale abbiamo condiviso alcune esposizioni e molte chiacchierate. Un uomo umile, modesto e non esibizionista, ma molto consapevole del valore del suo lavoro, un artista del ferro come ormai non se ne vedono più.
Le sue opere sono il frutto di intuizioni, ma anche della forza fisica che richiedono. Dice Giovanni: “mi piace poter produrre forme da un unico pezzo, senza cuciture successive” ma non nasconde la grande fatica necessaria a realizzare quest’idea.
Giovanni Martini è uno scultore che ha sempre lavorato senza mai preoccuparsi di mettersi in evidenza o incontrare il favore della critica; nonostante questo le sue opere sono conosciute a livello nazionale e internazionale.

Nato a Bagnacavallo (RA) il 15 settembre 1944. Artista autodidatta, sin da giovane s’interessa alle arti plastiche, modellando l’argilla e creando modelli di attrezzi agricoli. All’età di quindici anni inizia a lavorare il ferro, dedicandosi all’attività di carpentiere. Nel 1969 frequenta il corso di pittura di Umberto Folli a Massalombarda. All’inizio degli anni Settanta, l’incontro con Luigi Soldati è decisivo nella scelta di sperimentare il ferro dal punto di vista artistico.
Dal 1983 lo scultore porta avanti l’attività artigianale e artistica nel suo laboratorio di Fusignano, in uno splendido mulino restaurato del Cinquecento. Tra le principali sculture eseguite dall’artista possono essere citate: La luce nel ferro custodita a Verrucchio presso il museo Pio Manzù; Abbraccio, in collezione privata a Lugo di Romagna; Cane conservata sempre nel Museo di Feltre; Cicogna – Omaggio a Dante Alighieri, esposta nel Chiostro di San Francesco di Ravenna e Angelo, conservata presso la Casa Protetta di Alfonsine. Si ricordano, inoltre, la Punta per la Torre Civica di Bagnacavallo e Fonte Battesimale della Chiesa Arcipretale e lo Stemma comunale di Alfonsine. Le opere forgiate da Martini sono presenti in numerose collezioni private in Italia, negli Stati Uniti, in Venezuela e in Nigeria.
Hanno scritto di lui – tra gli altri – Giovanni Manzoni, Filiberto G. Dasi, Sante Venturi, Josune Ruiz de Infante, Orlando Piraccini e Paolo Trioschi.

ACCEDI ALL'E-COMMERCE E ACQUISTA A € 20

Caratteristiche del libro

Copertina: Cartonato da 2,5mm rivestito di carta stampata e plastificata, dorso quadro con capitelli, risguardi in carta usomano da 170g
Confezione: brossura filo refe
Pagine: 108, carta patinata 150 gr
Dimensioni: 24x22 cm
Peso: 635 g
ISBN: 978-88-908356-7-4
Anno pubblicazione: 2018
Lingua: Italiano
Prezzo di copertina: € 20,00

 

se hai già acquistato
LASCIA UNA RECENSIONE
Lascia una recensione su Nella Fucina d'Arte di Giovanni Martini