"A pancia piena si ragiona meglio" è il secondo volume che il fotografo Mirco Villa dedica al valore culturale e sociale del cibo in Romagna, al paesaggio e all'ambiente da cui provengono le materie prime che sono alla base delle pietanze romagnole.
La struttura stessa del libro è basata sullo stretto legame esistente tra questi aspetti: in ogni pagina un'immagine aerea del territorio si affianca ad un'opera fotografica che rappresenta in modo originale e divertente un piatto romagnolo, spesso completato dalla ricetta e da una breve nota sulla storia o sulle tradizioni ad esso collegate. Ogni pagina potrà quindi essere consultata singolarmente o come parte di un percorso più ampio.
Il percorso inizia con l'evoluzione della cucina nel tempo, raccontando il legame tra il paesaggio agricolo e le tradizioni dal passato ad oggi.
Protagonista del secondo capitolo è il maiale con i suoi prodotti e le ritualità ad esso collegate, soprattutto in alcuni giorni dell'anno che per lungo tempo sono stati fondamentali per l'alimentazione delle famiglie.
Si passa poi alle tipicità davvero locali, ovvero quei prodotti che vengono preparati esclusivamente in un'area di estensione molto ridotta, a volte in un solo paese. Proseguendo, ci si sofferma sulla storia e sull'utilizzo di un ingrediente che può essere preparato in infiniti modi: l'uovo. Fotograficamente l'intero capitolo è dedicato alle frittate, che in passato venivano spesso preparate con quanto era disponibile al momento.
Una sezione a sé meritano il sale e l'olio, fondamentali per condire e preparare la maggior parte degli alimenti. La Romagna può vantare due produzioni di eccellenza riconosciute a livello internazionale: il sale di Cervia e l'olio di Brisighella. La storia di questi prodotti e di alcuni loro utilizzi poco conosciuti compongono il capitolo ad essi intitolato.
Il racconto prosegue con le pagine dedicate alla frutta, in cui le immagini rappresentano alcune delle passioni dei romagnoli ricreate con i frutti di stagione.
Dopo la frutta, per finire manca solo il digestivo. È proprio di questo prodotto che tratta l'ultimo capitolo, proponendo le ricette, i consigli e i momenti migliori per preparare 9 liquori romagnoli.
L'autore racconta così il suo libro:
La cucina è cultura, la cultura è tradizione, le tradizioni sono il frutto di dialoghi, sensazioni, emozioni, racconti, esperienze che poi portano a cambiamenti.
Il passato alimenta il presente.
In vari ambiti ho notato una tendenza sempre più marcata a richiamare il passato, a volte rimpiangendolo come un bene superiore ormai perduto. Questo lavoro non vuole seguire il filone nostalgico, ma fissare ciò che di buono possiamo trovare nelle nostre tradizioni affinché non si perdano e, anzi, costituiscano le fondamenta di ciò che siamo e possiamo diventare. Come scrive il mio amico Leonardo "Perdere un sapore è perdere un sapere", e questo vale particolarmente in Romagna dove, citando Enzo Biagi, "il cibo entra in tutto e condiziona la vita".
Preparando questo libro ho cercato di ascoltare direttamente le persone e le loro esperienze vissute, o di consultare articoli e lettere pubblicati proprio nel periodo che volevo conoscere, per evitare il rischio di affidarmi ad informazioni che nei testi più recenti mi sono parse omologate e tramandate in modo poco aderente alla realtà. Non bisogna poi dimenticare che le realtà sono diverse e variegate e dipendono spesso dal contesto ambientale e sociale, per cui anche un tempo, proprio come oggi, usanze e abitudini alimentari non erano uguali per tutti.
Nel progettare la struttura di quest'opera ho pensato alla relazione forte che esiste tra paesaggio, tavola e tradizione, e questo trinomio è proposto in ogni pagina. Fotografie di un territorio custodito dall'uomo e di paesaggi lasciati alla loro naturalezza, riflessioni e note sulle abitudini alimentari e sociali del nostro passato, ricette e immagini di alcune nostre pietanze tradizionali formano un quadro unitario che illustra frammenti della nostra identità romagnola. Quanto al titolo, tante volte ho sentito pronunciare in dialetto la frase "a pancia piena si ragiona meglio", che è un richiamo al valore attribuito in Romagna alla buona cucina. Mangiare bene, mangiare sano, mangiare i prodotti di stagione e del proprio territorio è un'immensa ricchezza per il palato, per la vista e per lo spirito.
Questo libro è una testimonianza di amore per la Romagna, una terra dal grande patrimonio culturale, che ho voluto fotografare sotto diverse prospettive, divertendomi a comporre le materie prime come visi romagnoli o creature fantastiche della tradizione, e rappresentando le passioni della nostra gente come il ballo, la bicicletta, i motori.
Dalla nostra storia possiamo partire per suscitare e condividere nuove emozioni.
Mirco Villa
Copertina: Flessibile con carta patinata opaca verniciata da 300 gr
Confezione: brossura filo refe
Pagine: 192, carta patinata 150 gr
Dimensioni: 24x22 cm
Peso: 810 g
ISBN: 978-88-908356-8-1
Anno pubblicazione: 2018
Lingua: Italiano
Prezzo di copertina: € 32,00