Partendo dalla mia esperienza di fotografo di paesaggio e food, negli ultimi anni ho focalizzato la mia ricerca sullo studio dei vitigni, della produzione enologica e delle pietanze a base di uva e di vino.
Nel corso di 3 anni di studio, lavoro e ricerche fotografiche ho percorso 15.000 km alla ricerca di uve rare e uve più note, di paesaggi viticoli ripresi anche nelle stagioni meno usuali, di materie prime per la realizzazione di piatti tradizionali oramai quasi scomparsi e di racconti storici.
L'idea ha iniziato a prendere forma mentre percorrevo la Romagna per la realizzazione di un altro progetto su paesaggio e tradizione gastronomica romagnola. In quell'occasione sono stato affascinato dal paesaggio viticolo, creazione della mano dell'uomo che vive il territorio, lo abita e lo modifica in uno scambio continuo con l'ambiente naturale che lo circonda. La bellezza di questo scenario mi ha suggerito un approccio sentimentale e culturale più che accademico e tecnico, nell'intento di raccontare da un diverso punto di vista il patrimonio di uve e vini che la nostra terra può vantare.
Negli ultimi decenni i produttori hanno portato avanti un elevato miglioramento qualitativo dei loro vini grazie a una maggiore considerazione del potenziale dei nostri vitigni, alla conoscenza più attenta degli ambienti pedo-climatici più favorevoli, allo sviluppo delle tecniche agronomiche in campagna e di quelle enologiche in cantina.
Durante questo percorso ho avuto l'opportunità di incontrare realtà viticole variegate e diverse tra loro. In questi pannelli ho voluto rappresentare una produzione innovativa che mette le sue bottiglie di vino a contatto con la natura tramite l'affinamento in mare.
Le ceste metalliche contenenti le bottiglie vengono infatti immerse a 25 metri di profondità sul fondale marino da subacquei professionisti. Le ceste, concepite per permettere alle bottiglie un certo margine di movimento, lasciano che vengano cullate dalle correnti marine, con una pressione costante, in totale assenza di luce, rumore e temperatura quasi costante. Mitili, ostriche, briozoi, serpulidi, ofiure e celenterati: ogni bottiglia è una tela d'autore su cui la natura in oltre un anno di tempo lascia la sua impronta.
Il progetto Vitis del fotografo Mirco Villa vede la sua realizzazione dopo tre anni di studio e di lavoro e si fonda sulla convinzione che il vino costituisca uno degli elementi fondamentali e simbolici che rappresentano la Romagna.
"Ho portato avanti il mio progetto fotografico realizzando immagini geolocalizzate che testimoniassero la varietà e la diffusione dei vigneti nei territori, ma la mia esperienza non si è limitata a questo: è stata totalizzante, coinvolgendo completamente i cinque sensi con immagini, suoni, profumi, sapori e sensazioni."
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