Per la presentazione del 1 luglio alla libreria Alfabeta, oltre all’autore, sono intervenuti l’assessora alla Cultura del Comune di Lugo, Anna Giulia Gallegati, il presidente di Cna Bassa Romagna, Mario Betti, e il direttore del Museo “Francesco Baracca”, Daniele Serafini.
“Leggendo il libro si evince come il cibo scandisca il tempo e come il tempo scandisca la nostra dieta – ha dichiarato Anna Giulia Gallegati -. A onore del vero, dovremmo usare il passato perché oggi possiamo trovare tutti i prodotti tutto l’anno, ma la riscoperta delle stagioni e dei prodotti locali ci garantisce meglio la salubrità e la qualità degli stessi; la tradizione torna attuale anche attraverso questi lavori, in tutte le 67 ricette proposte”.
“Mirco Villa è per noi una fonte di ispirazione – ha aggiunto Mario Betti -. Un professionista che ha saputo con il suo mestiere di fotografo innovarsi ed essere sempre interessante e attuale. Questo libro ci ricorda l’importanza dell’esistenza tra tradizione e innovazione”.
“Gastronomia e tradizione sono temi oggi sempre più attuali e questo è un libro, non solo pregevole, ma utile. L’aspetto originale è quello di aver scandito il volume in stagioni, e ad ogni stagione corrispondono ricette – spiega Daniele Serafini -. A Piè di pagina è possibile trovare un aspetto storico anche andando dietro le quinte di una ricetta che veniva proposta in quel periodo. Le foto poi ci portano in luoghi molto affascinanti del nostro territorio”.
“Ho cercato uno chef che valorizzasse le materie prime e la ricerca qualitativa delle stesse – ha raccontato Mirco Villa -, per questo ho scelto lo chef Igles Corelli. È stato bello assistere dietro le quinte alla sua grande cucina, la sua organizzazione molto precisa. Attraverso questo libro volevo raccogliere una serie di informazioni affinché non vadano disperse. Questo materiale mi ha aiutato a comprendere come si mangiava in pianura, in collina e nelle valli”.
Nei tempi recenti, caratterizzati da un’ampia disponibilità di ogni genere di cibo, si è forse perso il suo stretto legame con la stagionalità. Questo libro si accosta a una cucina che vuole riscoprire i piatti storici della Romagna, con le varianti apportate nel tempo. Il racconto di ogni pietanza si svolge su più livelli: il calendario ne segna la collocazione temporale, la fotografia ne segue la creazione dagli ingredienti al piatto finito, la ricetta ne rivela la preparazione, la nota storica ne riporta alla memoria le origini e le usanze. La forte connessione con il territorio è sottolineata dalle immagini dei luoghi più suggestivi, dalle valli al mare alla collina.
Introduce questo percorso lo chef Igles Corelli, che propone una personale interpretazione di uno dei piatti più tradizionali: un chiaro esempio di come l’innovazione non significa cancellare il passato, ma conoscerlo e tramandarlo con creatività e passione.
Libro che propone un nuovo punto di vista sul legame tra cibo, paesaggio e territorio. La struttura dell'opera si basa sul calendario, per sottolineare l'importanza della stagionalità e dei ritmi naturali. Partendo dal 24 dicembre, il libro percorre le quattro stagioni dell'anno soffermandosi sulle date più significative per i romagnoli, i giorni in cui avveniva, e spesso ancora avviene, un evento speciale. Ad alcuni giorni del calendario infatti viene riconosciuta una particolare importanza, e questo libro ci accompagna alla scoperta dell'origine di alcune tradizioni e abitudini.
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